BORDER DI ALI ABBASI

BORDER (Gräns)
Svezia, Danimarca, 2018 - 108'
Regia: Ali Abbasi / Sceneggiatura: Ali Abbasi, Isabella Eklöf, John Ajvide Lindqvist / Interpreti: Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson Ann Petrén / Fotografia: Nadim Carlsen

Premi e riconoscimenti: Il film  è stato premiato al Festival di Cannes come Miglior Film nella sezione Un Certain Regard. Ha ricevuto 1 candidatura ai Premi Oscar e 4 candidature agli European Film Awards.




Tina è un'impiegata alla dogana dotata di un naso eccezionale per fiutare le emozioni degli altri. Viaggiatore dopo viaggiatore, avverte la loro paura, la vergogna, la colpa. Tina sente tutto e non si sbaglia mai. Almeno fino al giorno in cui Vore non attraversa la frontiera e sfugge al suo fiuto, esercitando su di lei un potere di attrazione che non riesce a comprendere. Sullo sfondo di un'inchiesta criminale, Tina lascia i freni e si abbandona a una relazione selvaggia che le rivela presto la sua vera natura. Uno choc esistenziale che la costringerà a scegliere tra integrazione o esclusione.

Adattamento del romanzo omonimo di John Ajvide Lindqvist, che aveva già ispirato Lasciami entrare di Tomas Alfredson, dove il vampirismo assumeva forme quotidiane, Border si misura con un'altra creatura leggendaria che popola favole e immaginario della mitologia scandinava. Volto di Neanderthal in un mondo di Sapiens feroci, Tina ha una difformità primitiva che cattura lo sguardo dello spettatore e coglie progressivamente in lei una differenza ontologica. Differenza di cui la protagonista prende a sua volta coscienza nel corso dell'intrigo. 


Ali Abbasi realizza un film sorprendente e immaginifico che inquieta e insieme meraviglia, incrociando cronaca sociale e atmosfera fantastica. I colpi di scena non sono mai gratuiti in Border che interroga la nozione di umanità, di animalità e le loro frontiere. Se la natura umana è mostruosa, non ci restano forse che i mostri per farci la lezione proprio come nelle favole gotiche di Guillermo del Toro.

La questione del confine, sollevata fin dal titolo e assunta concretamente con la dogana del porto, si risolve per Tina nel tentativo di abbattere le barriere, prima di tutto mentali, nei confronti degli altri. Resistente e inatteso come la sua protagonista, una poderosa Eva Melander dissimulata dalla protesi facciale, Border impressiona e destabilizza lo spettatore, rinnovando l'appello alla tolleranza. Mentre l'Europa si trincera dietro i suoi confini, il film di Abbasi incoraggia, con un'efficacia delirante, l'apertura di tutte le frontiere.




Ali Abbasi. Dopo aver trascorso i primi 20 anni della sua vita in Iran, ha studiato architettura in Svezia prima di trasferirsi nella sua attuale casa di Copenhagen, dove ha studiato alla National Film School of Denmark. All'attivo ha il cortometraggio M for Markus e i due lungometraggi Shelley e Border di cui firma anche la sceneggiatura.

“Provengo dalla letteratura, ho imparato a scrivere storie prima di interessarmi di cinema. Da giovane pensavo addirittura che guardare un film fosse una perdita di tempo. Poi ho capito che il cinema è il mezzo perfetto per osservare la società attraverso un universo parallelo perché mi interessa tutto quello che va oltre l'apparenza, l'esteriorità" (Ali Abbasi).


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