In ogni parte del mondo si celebra l’anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. Ravenna Nightmare Film Fest, in collaborazione con il Comitato Centenario Grande Guerra e Lions Club International, che organizzerà a sua volta una serie di iniziative fra mostre, incontri e proiezioni, dedica un evento speciale alla ricorrenza con la giornata La Grande Guerra, che il 4 Novembre chiuderà la XVI edizione.
La prima anticipazione sul programma dell'evento garantisce la qualità della proposta: si tratta della proiezione del documentario del pluripremiato regista Bill Morrison, Beyond Zero: 1914-1918, con musiche di Aleksandra Vrebalov, dirette dal Kronos Quartet.
I film di Morrison spesso uniscono rari materiali d'archivio e musica contemporanea, e sono stati proiettati in cinema, festival, musei e gallerie di tutto il mondo. Beyond Zero: 1914-1918 attinge a materiale d’archivio nitrato da 35 mm originale girato durante la prima guerra mondiale ed è uno sguardo sulla guerra combattuta nei campi, nelle trincee e in cielo.
Attraverso un velo di concreta degradazione e con le colorazioni originali della pellicola, lo spettatore assiste a esercizi di addestramento, parate e movimenti di truppe, in cui ad essere mostrati sono i veri colpi dei conflitti, con solo una parte delle riprese che è stata ricostruita per la telecamera. Si vede così il resoconto di una guerra attraverso una serie di documenti, che vengono consegnati come un messaggio in una bottiglia.
Niente è più potente della testimonianza del film stesso, evidenziata dalla sua stessa deteriorazione. Ci viene continuamente ricordato della sua materialità: 100 anni fa questo film era su quegli stessi campi insieme a quei soldati, collaboratore e sopravvissuto al tempo stesso, e ora diventa immagine digitale per la prima volta. Se queste immagini furono un tempo ideate e intese per convincere della necessità e del valore della guerra, ora sono lette come immagini che hanno combattuto per rimanere sullo schermo. Sono minacciate sotto tutti i punti di vista dall’instabile fonte di nitrato su cui sono state registrate, prisma di quasi cento ininterrotti anni di guerra, attraverso cui ora le vediamo.