THE BOOK OF VISION di Carlo S. Hintermann
Italia, Gran Bretagna, Belgio, 2020, 95’
Eva (Lotte Verbeek), una giovane e promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi nello studio della storia della medicina e mettere in discussione tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e un destino che sembra segnato.
Johan Anmuth (Charles Dance) è un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte razionaliste e antiche forme di animismo. Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti: il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio tempo.
Carlo S. Hintermann è un regista e produttore Italiano e Svizzero. Dopo aver studiato percussioni classiche, filosofia e storia del cinema in Italia si trasferisce negli Stati Uniti dove studia regia cinematografica. Qui realizza una serie di cortometraggi e lavora come regista e coordinatore di seconda unità. Inizia la sua carriera di documentarista realizzando insieme a Luciano Barcaroli, Gerardo Panichi e Daniele Villa il film Rosy-fingered Dawn: A Film on Terrence Malick (Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, 2002). Segue Chatzer: Inside Jewish Venice (Torino Film Festival, 2004) e The Dark Side of the Sun (Festa del Cinema di Roma, Extra – Menzione speciale premio Enel Cuore, 2011) che indaga la relazione tra immagini dal vero e animazione. Dirige anche il corto di animazione H2O (Annecy Animated Film Festival, 2007). Produce e dirige l’unità italiana del film di Terrence Malick The Tree of Life (Palma d’oro al Festival di Cannes, 2011) rafforzando ulteriormente la sua collaborazione con Malick.
Nel 2013, dirige lo spot per la Giornata Mondiale Delle Malattie in collaborazione con Annie Lennox e gli Eurythmics. Successivamente dirige anche lo spot per la campagna del 2015. Il suo film The Book of Vision, per cui Terrence Malick è produttore esecutivo, apre La Settimana della Critica all’interno della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2020. Il film viene selezionato in molti altri festival tra cui Sitges, Pingyao, Festival du Nouveau Cinéma - Montreal, e Warsaw Film Festival dove è il film d’apertura.
Come produttore insieme al suo socio Gerardo Panichi ha coprodotto numerosi film, documentari e cortometraggi tra cui Ana Arabia, Tsili e Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, 2013, 2014, 2015), Monte di Amir Naderi (Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – Premio Glory to the Filmmaker, 2016), Dal Ritorno di Giovanni Cioni, ae Rhinoceros di Kevin Jerome Everson. Hintermann è anche un musicista, compositore e scrittore di cinema. Con Luciano Barcaroli e Daniele Villa ha scritto diversi volumi: Addio terraferma: Ioseliani secondo Ioseliani, (Ubulibri, 1999); Una storia vera - The Straight Story (Ubulibri, 2000); Il cinema nero di Takeshi Kitano: Sonatine - Hana-Bi – Brother, (Ubulibri, 2001); Scorsese secondo Scorsese, (Ubulibri,2003) e Terrence Malick: Rehearsing the Unexpected, (Faber & Faber, 2015).