Anni Settanta, Italia centrale. In un paesino di montagna, Pietro, un bambino cresciuto da un padre duro e asfissiato dai debiti, manifesta doti misteriose: piega metalli al solo tocco. Uno scienziato americano comincia a studiarlo. Gli esperimenti porteranno Pietro a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fisica lasciano il passo ai desideri più profondi.
Il film è liberamente ispirato a una vicenda poco nota: il fenomeno dei cosiddetti “minigeller”, cioè quei bambini che alla fine degli anni Settanta, dopo aver assistito all’esibizione televisiva dell’illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare chiavi e cucchiai al solo tocco, hanno cominciato a manifestare fenomeni simili. Due professori universitari italiani dal 1975 al 1980 hanno condotto studi scientifici su alcuni di questi bambini, raccogliendo i risultati delle loro esperienze in un corposo dattiloscritto, mai pubblicato. Nessuno di questi esperimenti, però, è arrivato al dunque, e cioè alla dimostrazione scientifica dell’esistenza di un fenomeno paranormale.
Le proprietà dei metalli ha trovato la sua anteprima all’interno della sezione Generation KPlus della Berlinale 2023.
Antonio Bigini (1980) è sceneggiatore, curatore e regista. Ha diretto con Mariann Lewinsky il documentario Ella Maillart - Double Journey (Visions du réel, 2015). È autore del film Anita di Luca Magi (Doclisboa, 2012). Per la Cineteca di Bologna ha curato svariate mostre sulla storia del cinema (Sergio Leone, Marcello Mastroianni, Pier Paolo Pasolini, ecc.) allestite presso musei come la Cinémathèque Française, l’Ara Pacis, il Museo di Roma, il MAMbo. Le proprietà dei metalli è il suo primo lungometraggio.