Il documentario è il primo a descrivere il quadro generale della discriminazione contro gli stranieri in vari contesti, tra cui coreani in Giappone, tirocinanti tecnici, rifugiati e detenuti dell’Agenzia per i servizi di immigrazione. Il decesso di una donna dello Sri Lanka, morta in un centro di detenzione per immigrati, segna un punto di svolta e l’opinione pubblica iniziò a chiedere l’abolizione delle politiche discriminatorie nei confronti degli stranieri residenti in Giappone. Tuttavia, una legge sull’immigrazione ancora più rigida è stata approvata dal governo giapponese il 7 marzo 2023. Il film è stato proiettato in vari festival in Asia.
Ko Chanyu, nato nel 1947, è nato e cresciuto in Giappone, ma fa parte della minoranza coreana (nota come zainichi) ivi residente. Dopo la laurea alla Korea University di Tokyo è stato autore teatrale, sceneggiatore, saggista e editorialista. I suoi reportage Ikyo Gurashi (Tahyansari) (Vivere in uno strano Paese) per uno dei principali quotidiani giapponesi, il Mainichi shinbun, hanno avuto grande successo e sono stati raccolti in volume. Ha continuato a occuparsi di problemi relativi agli stranieri residenti in Giappone, a partire dagli zainichi. Oltre alle numerose pubblicazioni, nel 2019 ha realizzato il primo film documentario sulle scuole coreane in Giappone, La scuola dei nostri figli (Aitachi no gakkÅ).