Down by Di Leo. Viaggio d'amore alla scoperta di Fernando Di Leo, documentario biografico sul regista Fernando Di Leo, è il ritratto intimo, personale e definitivo di uno dei maggiori autori del cinema di genere italiano e, al contempo, un'immersione profonda nel suo mondo cinematografico.

Realizzato in maniera circolare, Down by Di Leo non vuole tralasciare nulla della vicenda umana del suo protagonista, vuole trattare la materia a 360 gradi, analizzando e raccontando tutti gli aspetti che lo hanno contraddistinto durante la sua vita: dalle origini familiari all'adolescenza foggiana, dall'approdo a Roma ai primi passi nel cinema come sceneggiatore di spaghetti-western, dalle prime regie di lotta contro il regime borghese al ciclo Scerbanenco, e oltre. Successo, oblio, rinascita. Partendo dalla fine per congiungersi all'inizio, un nostalgico Pier Paolo Capponi, introduce 'verso Di Leo" tramite la lettura di Contratto del poeta una delle poesie segrete di Fernando. Si avvicendano quindi i capitoli dell'esistenza di un uomo raffinato, sensibile e coltissimo e si disvelano i tratti della sua personalità: le luci e le ombre della sua scrittura poetica, la profonda anarchia, la libertà sessuale come raggiungimento, rivoluzione e liberazione da dogmi obsoleti, la passione sempre presente per i temi noir.

Tracciato da familiari, amici e collaboratori, emerge un punto di vista privato prima che cinematografico: la sorella Rita, il cognato Aris Accornero, i nipoti Dario Accornero e Giuliana La Verde; l'amico fraterno Renzo Arbore, compagno delle scorribande tra ragazzi nella Foggia degli anni liceali del Dopoguerra; Vincenzo Dell'Aquila, parte del duo Lyon/Eagle; Gianni Macchia, attore feticcio e sex symbol dei primi film. E ancora Barbara Bouchet, Gianni Garko, Sergio Ammirata, Peter Berling, i conterranei Lino Banfi e Galliano Juso. Preziose testimoninaze per raccontare un'esistenza speciale, quella di un vero intellettuale e gentiluomo del sud, forse troppo tardivamente riscoperto.

Deborah Farina, nata a Roma, si laurea in Lettere Moderne con una tesi sul Direct Cinema Americano e il Concert Film. Si trasferisce a New York dove continua i suoi studi sul cinema indie e incontra il suo maestro, il leggendario documentarista americano Abert Maysles con il quale inizia a collaborare. Durante il periodo americano, scrive e dirige  il primo docu-portrait sul soprano Eteri Lamoris. Nato dalla sua passione per l'opera (è anche autrice di due opere liriche sperimentali), il ritratto vede nel cast Placido Domingo e Franco Zeffirelli. Accanto al filmmaking, affianca l'attività di saggista: pubblica una trilogia sul cinema indipendente americano, cui fanno seguito diversi libri di storia del cinema. Nel 2006 scrive e dirige il primo lungometraggio di fiction: "Paranoyd. A Visual Sensorial Experience". Il film (vincitore dell'Interesse Culturale al Mbac, in concorso all'Independent Feature Film Festival del Tribeca, premio Telethon 2007 per la ricerca di nuovi linguaggi espressivi), diviene un caso nei media e porta alla ribalta un ri-nascente cinema indipendente italiano. Nel 2011, ispirandosi alla restrospettiva "Orizzonti 1960-1978" della 68.Mostra del Cinema di Venezia, dirige, in collaborazione con il CSC/Cineteca Nazionale e Biennale, il film-documentario "Anarchitaly. Cinema Espanso e Underground Italiano 1960-1978" (sul movimento artistico-cinematografico sotterraneo di autori come Carmelo Bene, Alberto Grifi, Mario Schifano, Romano Scavolini, Mario Carbone..), che presenta al VII Festival Internazionale del Film di Roma, all'interno della restrospettiva "Cinema Espanso". Inizia quindi il percorso all'interno del cinema di Fernando Di Leo, che termina nel 2015 con la realizzazione del documentario "Down by Di Leo. Viaggio d'amore alla scoperta di Fernando Di Leo", ancora in collaborazione con il CSC/Cineteca Nazionale.