1944-45, Italia settentrionale. Quattro autorità repubblichine – il Duca, il Vescovo, il Presidente di Corte d’Appello e il Presidente della Banca Centrale –, riunite a Salò, incaricano la milizia di rapire un gruppo di ragazzi e ragazze. Chiusi in una villa, imporranno loro, per centoventi giornate, leggi crudeli da girone infernale, secondo il progetto di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all'orrore.
Scrittore, poeta, giornalista, sceneggiatore e regista, Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna nel 1922. Noto per le sue idee caustiche e corsare, sempre inviso ai partiti, acceso critico della borghesia e della società dei consumi, con le sue opere scruta in profondità l’Italia del dopoguerra. Muore assassinato sulla spiaggia di Ostia nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. La sua visione, assolutamente attuale, continua a fornire strumenti per comprendere l’evoluzione delle società europee. Pasolini diventa cineasta a quasi quarant’anni, ispirato dagli emarginati di Roma. Personale “tradimento” del romanzo Le 120 giornate di Sodoma di De Sade, Salò è il suo ultimo film.