fedeli d’Amore è una riscrittura e reinvenzione per il cinema dal poemetto scenico di Marco Martinelli ‘attorno’ a Dante e al nostro presente, centrato sulla straordinaria ricerca vocale di Ermanna Montanari e sulla musica elettroacustica di Luigi Ceccarelli. La struttura è quella di un “polittico in sette quadri” all'interno dei quali ci parlano voci diverse: la nebbia di un’alba del 1321, il demone della fossa dove sono puniti i mercanti di morte, un asino che ha trasportato il poeta nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro, l’Italia che scalcia sé stessa, Antonia figlia dell’Alighieri, e “una fine che non è una fine”.
Marco Martinelli, regista e drammaturgo, fonda con Ermanna Montanari, attrice, autrice e scenografa, il Teatro delle Albe (1983) e ne condivide con lei la direzione artistica. È fondatore della non-scuola, pratica teatral-pedagogica con gli adolescenti, raccontata nel volume Aristofane a Scampia.
fedeli d’Amore è il suo quinto film, tappa fondamentale dell’itinerario dantesco intrapreso con Ermanna nel 2017, per i sette secoli dalla morte del Sommo poeta.
Ha girato Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (2017), poi nel 2018 The Sky over Kibera, creazioni di cui ha firmato il soggetto con Montanari. Er (2020), film di archivi e repertori, è dedicato all'arte-in-vita di Ermanna Montanari. È seguito da Ulisse XXVI (2021). Sulla forza visionaria del “cinema nel teatro” di Martinelli e Montanari è appena uscito un saggio di Laura Mariani, docente al DAMS di Bologna, edito da Luca Sossella.