Un capolavoro, inno alla pace e alla riconciliazione, in cui fede, amicizia e musica giocano un ruolo decisivo. Presentato a Venezia e in concorso agli Oscar, il film regalò fama internazionale a Ichikawa. Durante la ritirata dell’esercito giapponese in Birmania nel luglio 1945, il soldato Mizushima suona l’arpa per sollevare il morale dei compagni. Dopo la resa del Giappone, viene incaricato di convincere un gruppo di irriducibili a deporre le armi. Il tentativo fallisce e Mizushima, unico sopravvissuto, viene salvato da un monaco buddista. Profondamente toccato, decide di restare in Birmania per dare sepoltura ai caduti, rinunciando al ritorno in patria. Il film esplora il dolore della guerra, la compassione e la scelta di una vita spirituale
Kon Ichikawa (Ujiyamada, 20 novembre 1915 – Tokyo, 13 febbraio 2008) è stato un regista e animatore giapponese. Iniziò la carriera nel cinema d’animazione, ma raggiunse la fama internazionale con film drammatici e antimilitaristi come L’arpa birmana (1956) e Fuochi nella pianura (1959). Collaborò spesso con la moglie Natto Wada, sceneggiatrice di molti suoi film. La sua filmografia spazia dalla commedia alla tragedia, dal documentario (Le Olimpiadi di Tokyo, 1965) al noir. È considerato uno dei maestri del cinema giapponese del dopoguerra