2017 |
Palazzo del Cinema - Largo Firenze 1 - Ravenna
28 ottobre - 5 novembre
28 ottobre - 5 novembre 2017 | Palazzo del Cinema - Largo Firenze 1 - Ravenna

RAPSODIA SATANICA

RAPSODIA SATANICA di Nino Oxilia (Italia, 1915-1917, 45')

Soggetto: Alfa (Alberto Fassini), Fausto Maria Martini
Sceneggiatura: Alfa
Fotografia: Giorgio Ricci
Musica: Pietro Mascagni
Interpreti: Lyda Borelli (contessa Alba d’Oltrevita), Andrea Habay (Tristano), Ugo Bazzini (Mephisto), Giovanni Cini (Sergio), Alberto Nepoti
Produzione: Cines

 

 ·       Versione restaurata nel 2015; Ricostruzione delle musiche originali a cura di Timothy Brock.

È un film in grado di materializzare con il corpo e con lo sguardo ogni controverso aspetto dell’anima del suo personaggio, distillando in essenza la sensualità vitale dell’erotismo, l’isteria delirante della follia, il cupo sentimento della morte. (Giovanni Lasi)

 

La vicenda produttiva di Rapsodia satanica è travagliata quanto la sorte della contessa Alba d’Oltrevita, interpretata dalla divina Lyda Borelli. Terminato nella primavera del 1915, il capolavoro diretto da Nino Oxilia esce nelle sale solo nel 1917, a causa di misteriose dispute interne alla Cines: quasi tre anni di attesa per consegnare al mondo un film che rappresenta il più convinto tentativo fino allora sperimentato di realizzare per lo schermo un’opera d’arte totale. In ossequio alla Gesamtkunstwerk di wagneriana memoria, nel film si condensano citazioni pittoriche che vanno dal simbolismo ai preraffaeliti, richiami letterari adducibili alla tradizione faustiana e al decadentismo dannunziano, suggestioni architettoniche e scenografiche riprese dal liberty e dall’art nouveau, il tutto impreziosito dalla partitura originale del maestro Pietro Mascagni. Ma Rapsodia satanica non è solo un raffinato ed estetizzante compendio delle migliori correnti artistiche: è un film che vive di luce propria grazie alla sensibilità poetica e la maestria compositiva di Nino Oxilia e alla straordinaria performance interpretativa di Lyda Borelli, in grado di materializzare con il corpo e con lo sguardo ogni controverso aspetto dell’anima del suo personaggio, distillando in essenza la sensualità vitale dell’erotismo, l’isteria delirante della follia, il cupo sentimento della morte.




Nino Oxilia (1889-1917)

 

All’anagrafe Angelo Agostino Adolfo Oxilia. Regista di cinema e autore di teatro, poeta e scrittore, morto ventottenne sul fronte della prima guerra mondiale. Intraprendente studente universitario della gioventù goliardica torinese (suo Il Commiato, l’inno dei laureati goliardi), iniziò la sua carriera come giornalista per Il Momento e La Gazzetta Di Torino, per poi debuttare nel 1909 con la raccolta di poesie intitolata Canti Brevi e il copione per l’opera teatrale La Zingara scritta insieme a Sandro Camasio. Il successo arrivò pochi anni più tardi, nel 1913, quando sempre insieme a Camasio scrisse l’operetta Addio Giovinezza!, la quale dopo numerose repliche divenne anche un film omonimo diretto dallo stesso Oxilia nel 1913. Dopo la sua morte Addio Giovinezza! fu trasposta nuovamente al cinema per altre tre volte: nel 1918 e nel 1927 con due diverse pellicole di Augusto Genina, e nel 1940 col film di Ferdinando Maria Poggi. Mentre la Rai produrrà ben due film tv, uno nel 1965 con Lauretta Masiero diretta da Silverio Blasi, e uno nel 1968 con Ornella Vanoni, Nino Castelnuovo e Gigliola Cinquetti per la regia di Antonello Falqui. Sempre nel 1913 dirige anche il lungo storico In Hoc Signo Vinces (In Questo Segno Vincerai), il medio co-diretto con Oreste Mentasti Il Cadavere Vivente, e i  corti  Il Velo D'Iside e Il Focolare Domestico.  Nel 1914 invece sarà la volta dei lunghi La Monella e Retaggio D’Odio, del medio Sangue Blu e dei corti Veli Di Giovinezza e L’Ammiraglia. Nel 1915 concepisce altri tre lunghi, Nella Fornace, Il Sottomarino N.27 e Ankare e i due corti Papà e Per Amore Di Jenny. Impegnato con Rapsodia Satanica dal 1915 al 1917, nel 1916 porterà al termine “solo” il lungo Odio Che Ride e lo storico-patriottico L’Italia S’è Desta! dove si ricostruiva la spedizione militare dei fratelli Bandiera nel Regno delle due Sicilie. Mentre nell’anno della sua scomparsa, il 1917, abbiamo il misterioso L’Uomo In Frak e il cinegiornale Dalla Ritirata In Albania Alle Trincee Di Macedonia.

 




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