ERASERHEAD di David Lynch ( USA 1977 89 min.)
Regia e Sceneggiatura: David Lynch –
Cast: Jack Nance, Charlotte Stewart, Allen Joseph, Jeanne Bates, Judith Anna Roberts, Laurel Near, Jack Fisk
Fotografia: Frederick Elmes, Herbert Cardwell
Musiche: Peter Ivers
Montaggio: David Lynch
Scenografia: David Lynch
Produzione: David Lynch (per American Film Institute For Advanced Studies).
· Copia restaurata in 4k dai negativi originali in 35mm dalla Criterion Collection sotto supervisione di David Lynch.
Nato in un contesto indipendente e underground, il primo lungometraggio di David Lynch passa in pochi mesi dalle gallerie d'arte di New York alle sale di tutto il mondo. Girato in totale autonomia nel 1976, con un pugno di amici e collaboratori fidati, si fa subito notare per l’inquietudine che emana e per lo sconcerto che suscita nei pur ben disposti spettatori. È il primo incunabolo (ma per alcuni il più radicale e ipnotico) delle visioni lynchane: b/n avanguardistico, narrazione apocalittica, vicende inspiegabili e orrore ovunque, con una trama (un uomo misterioso, con un figlio mostruoso, dentro un futuro post-industriale) pressoché nulla. Né fantascienza né horror, anche se i vari distributori nazionali, Italia compresa, provarono a farlo passare per un film di genere. (...) A posteriori, va considerato come il film che per primo ha dato voce ai fantasmi interiori di Lynch: non solo alle sue fantasie morbose, ma anche al suo desiderio di purezza. (Il Cinema Ritrovato).
David Lynch (1946)
All’anagrafe David Keith Lynch. Autore di culto famoso per i suoi film cinematografici eleganti e strani, così come per bizzarra serie tv di successo mondiale Twin Peaks (1990-1991) e del suo attesissimo sequel uscito quest’anno. Negli anni’60 iniziò a farsi conoscere per i suoi originali cortometraggi d'animazione. Il primo suo film ad avere un impatto commerciale e una visibilità fuori degli States è stato proprio questo suo lungo d’esordio Eraserhead. Tutti i suoi film successivi conserveranno, chi più e chi meno, il suo inconfondibile visionario marchio di fabbrica: come il drammatico The Elephant Man (1980), basato sulla storia reale della tragica vita di Joseph Merrick, nella Londra vittoriana e interpretato da Anthony Hopkins; Il kolossal di fantascienza Dune (1984) con Max von Sydow e Sting; L’immenso mystery-thriller Velluto Blu (Blue Velvet, 1986) con Dennis Hopper e Isabella Rossellini, premiato dalla Los Angeles Film Critics Association e dall’Independent Spirit Awards; la crime love-story Cuore Selvaggio (Wild At Heart, 1990) con Nicolas Cage e William Dafoe, Palma D’Oro a Cannes e Miglior Fotografia all’Independent Spirit Awards; il prequel cinematografico della già citata serie tv intitolato Fuoco Cammina Con Me (Twin Peaks: Fire Walk With Me, 1992), vincitore di tre premi alla colonna sonora presso il BRIT Awards, l’Independent Spirit Awards e il Saturn Awards indotto dall’Academy Of Science Fiction, Fantasy And Horror Film; il noir surreale Strade Perdute (Lost Highway, 1997); il road-movie biografico Una Storia Vera (The Straight Story, 1999) ispirato ad un lungo viaggio in trattore di contadino dell’Iowa, Miglior Attore Protagonista agli Oscar e al New York Film Critics Circle Awards; il surreale thriller Mulholland Drive (Mulholland Dr., 2001) con Naomi Watts, Miglior Regia a Cannes; e l’incomprensibile e ultra visionario Inland Empire: L’impero Della Mente (Inland Empire, 2006) interpretato da Jeremy Irons, film probabilmente responsabile di aver allontanato Lynch dal cinema. Ha inoltre diretto anche notevoli video musicali e spot pubblicitari, pubblicato album musicali e presentato mostre dei suoi quadri e sculture. Dopo decenni di meditazione trascendentale, nel 2005 fonda la David Lynch Foundation For Consciousness-Based Education And World Peace con lo scopo di raccogliere fondi per la diffusione mondiale di questa disciplina vedica.