Carol Reed, Gran Bretagna 1949, 104 min.
Regia: Carol Reed –
Soggetto: Graham Greene
Sceneggiatura: Graham Greene, Carol Reed, Orson Welles –
Cast: Orson Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard –
Fotografia: Robert Krasker –
Scenografia: Joseph Bato, John Hawkesworth, Vincent Korda –
Musiche Originali: Anton Karas -Montaggio: Oswald Hafenrichter –
Produzione: Carol Reed (per London Film Productions).
Film noir di culto ambientato in una Vienna sconvolta dal conflitto mondiale, dove uno scrittore americano (…) si reca per incontrare il misterioso amico d’infanzia, Herry Lime, magistralmente interpretato da Orson Welles. Un film emblematico di un’Europa disorientata, sconvolta dalla Seconda Guerra Mondiale, che cerca i propri punti di riferimento lungo le strade della Guerra fredda. È la visione romanzesca di un mondo devastato di cui, nello stesso periodo, ma a Berlino invece che a Vienna, Billy Wilder offre la satira in Scandalo Internazionale mentre Rossellini ne riflette la disperazione in Germania Anno Zero. [..] Il film segna il trionfo dello scrittore Graham Greene (…), del direttore della fotografia Robert Krasker che adatta al cinema inglese l’estetica espressionistica del noir, e soprattutto di Carol Reed che passa senza sforzo apparente dal grottesco al malinconico. E poi c’è Orson Welles, che due anni prima aveva firmato con il produttore Alexander Korda un contratto per tre film da realizzare e/o interpretare. Seguono vari progetti, nessuno dei quali va in porto, finché Korda propone a Welles il ruolo di Harry Lime. (Jean-Pierre Berthomé).
Carol Reed (1906-1976)
Figlio di un importante impresario teatrale londinese, prima di diventare regista cinematografico fece in un primo momento l’attore teatrale, nel 1924, per divenire solo tre anni più tardi niente di meno che l’assistente personale di Edgar Wallace col compito di adattare i suoi romanzi alla sceneggiatura cinematografica. Dopo una gavetta come assistente alla regia, esordì dietro la macchina da presa nel 1935 con lo storico avventuroso Midshipman Easy (1935) e la commedia It Happened In Paris sceneggiata da John Hudston e codiretta da Robert Wyler. Dopo una decina di film – e di anni - scoppiò il secondo conflitto mondiale e si unì all’unità filmica dell’Esercito Britannico realizzando una serie di corti di propaganda e qualche manuale filmico per nuove reclute, fino a co-dirigere il lungo The True Glory (1945) vincitore di un Oscar come Miglior Documentario. Finita la guerra, ma non la ‘British propaganda’, realizzò Fuggiasco (Odd Man Out, 1947), dove narra le 12 ore di fuga di un militante irlandese senza mai analizzare i motivi della rivendicazione indipendentistica anche se notevolmente diretto e fotografato. Dopo il dramma fantasy Idolo Infranto (The Fallen Idol, 1948) dirigerà quello che sarà il suo capolavoro, ovvero questo intramontabile Il Terzo Uomo. In seguito continuerà a spaziare con grande maestria da un genere all’altro con film che spesso furono nominati agli Oscar, dei quali solo nel 1969 ne rivinse ben 6 col dramma musicale Oliver! (1968) ispirato al romanzo Oliver Twist di Charles Dickens. Tra gli altri suoi film ricordiamo L’avventuriero Della Malesia (Outcast Of The Islands, 1951, la divertente commedia spy Il Nostro Agente All’Avana (Our Man In Havana, 1959), lo storico Il Tormento E L’Estasi (The Agony And The Ecsatsy, 1965) dove raccontava la tortuosa relazione tra Michelangelo e Papa Giulio II. Anche se non tutti i suoi film siano del tutto riusciti può vantare di aver diretto molti dei migliori attori del dopo guerra, come James Manson, Tevor Howard, Sophia Loren, Joseph Cotten, Alida Valli, Adolfo Celi, Anthony Quinn, Mia Farrow e altri. Nel 1962 verrà anche chiamato a dirigere Marlon brando in Gli Ammutinati Del Bounty (Mutiny On The Bounty) ma abbandonerà il set a causa dei suoi disaccordi col protagonista. Morirà di infarto cardiaco nel 1976.