(Cile, Regno Unito, Francia 2016, 128’)
Regia / Direction: Alejandro Jodorowsky
Sceneggiatura / Screenplay: Alejandro Jodorowsky
Produttore / Producer: Xavier Guerrero, Erick Aeschilmann, Robert Taicher
Interpreti / Cast: Adan Jodorowsky, Brontis Jodorowsky, Leandro Taub, Pamela Flores, Alejandro Jodorowsky, Jeremias Herskovits
Fotografia / Cinematography: Christopher Doyle
Musica / Music: Adan Jodorowsky
Scenografia / Set Designer: Alejandro Jodorowsky
Montaggio / Editor: Maryline Monthieux
Produzione / Producer Company: La Pacte, Le Soleil Films, Openvizor, Satori Films
Distribuzione / Distributor (Italia): Mescalito Film
Santiago del Cile, al debutto degli anni Cinquanta. Alejandro Jodorowsky ha vent'anni e il desiderio di diventare poeta contro il parere del padre che lo sogna medico, ricco e borghese. Intrappolato nell'ennesima riunione di famiglia, recide (letteralmente) l'albero genealogico e ripara in una comune di artisti avanguardisti per coltivare finalmente il desiderio ardente. Ispirato dai più grandi maestri della moderna letteratura Latino Americana (Enrique Lihn, Stella Díaz, Nicanor Parra) e immerso nella sperimentazione poetica, Alejandro farà la sua rivoluzione culturale.
Con Poesie senza fine, Alejandro Jodorowsky invita lo spettatore al viaggio. Un viaggio introspettivo che pesca ancora una volta nella sua biografia e nel suo universo fantasmatico, dischiudendo la stagione rocambolesca dell'adolescenza e muovendo verso l'età adulta delle prime espressioni artistiche, dei primi turbamenti sentimentali. Jodorowsky prosegue il racconto giocoso e caricaturale della sua esistenza, inventando e reinventando un altro cinema, personale, libero, senza limiti. Un cinema taumaturgico abitato da creature fantastiche che sembrano fuggite dall'immaginario felliniano. Poeti, clown, nani, ballerine e giocolieri scendono in pista per salvare quello che possono con un atto poetico prodigioso.
Alejandro Jodorowsky Prullansky (1929) è uno scrittore, poeta, compositore, mimo, pittore, produttore cinematografico, sceneggiatore e regista cileno, naturalizzato francese. La sua notorietà è dovuta in larga parte a film da lui diretti, fra cui Il Paese Incantato, tratto dall'omonima opera per il teatro di Fernando Arrabal, El Topo (1971) che lo rivelò al pubblico internazionale, La Montagna Sacra (1973). Dopo Tusk del 1980, il film horror d'avanguardia Santa Sangre, scritto in collaborazione con Claudio Argento e Roberto Leoni, è arrivato sugli schermi del cinema, seguito nel 1990 da The Rainbow Thief. Tredici anni dopo Jodorowsky realizza i primi due film di una potenziale serie autobiografica composta da cinque film, La Danza della Realtà e la sua ultima opera, Poesia senza Fine, che è stato presentato in Italia nel 2018.