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RetrospettivaL’evoluzione del genere da classico a post moderno LEZIONI DI NERO “La risposta a una situazione storica che non esiste più. Le tecniche continuano a essere utilizzate, ma l’anima è scomparsa”, così Michael Chapman, direttore della fotografia di Taxi Driver, ma non solo, diceva a proposito del Noir cinematografico dei suoi anni. La retrospettiva vuole porre in evidenza le caratteristiche del Neo-Noir, le contaminazioni classiche e letterarie, ripercorrere e discutere le critiche che gli sono state mosse, illuminando i canoni e le sfumature Neo-Noir di ogni opera e di come i vari autori hanno preferito trattare questo movimento cinematografico, nel tentativo di creare un tappeto per un dialogo aperto sul genere. Le pellicole scelte sono tre, ognuna a suo modo importante o determinante, ognuna porta in scena caratteristiche di un genere che ha contribuito a regalare al suo predecessore più classico uno status di genere ma allo stesso tempo, adattandosi alla sua epoca, lo ha arricchito rendendosene indipendente. Si va, proseguendo in modo cronologico, da Chinatown, del 1974, diretto da Roman Polański, passando per L'amico americano, del 1977, di Wim Wenders, fino a Brivido Caldo, del 1981, di Lawrence Kasdan, film che, avvalendosi dei codici del Noir, ampliandoli, rivisitandoli e modernizzandoli, viene considerato, a tutti gli effetti, l’opera che segna l’inizio della nuova stagione. Mariangela Sansone
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